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Attualità mercoledì 21 settembre 2016 ore 14:45

'Possiamo' si mobilita contro la riforma sanitaria

‘Possiamo Sinistra per Chiusi’ lancia un appello per firmare e indire il referendum abrogativo dell’art. 34 bis della riforma della sanità toscana



CHIUSI — “Come gruppo “Possiamo – Sinistra per Chiusi”, non condividiamo i contenuti della riforma di Rossi e Saccardi; la riteniamo ingiusta e spaventosa in quanto architettata per delegare sempre più al privato le attività. Pertanto invitiamo i cittadini residenti nel nostro comune ad andare a firmare per richiedere il referendum abrogativo, presso l’ufficio anagrafe. L’obiettivo è raccogliere 40mila firme entro la fine di ottobre così da poter svolgere il referendum nella primavera dell'anno prossimo. Crediamo nell’importanza di questa raccolta firme per preservare i diritti all’assistenza, alla cura, alla prevenzione e non massacrare l’ultimo stralcio di sanità pubblica” – spiega il gruppo.

Il gruppo continua: “Dopo la grande mobilitazione che, nel 2015, portò in poche settimane ad avere 55.000 firme a sostegno della richiesta di Referendum che chiedeva di abolire completamente la Legge sanitaria 28/2015, i comitati referendari tornano a gridare alla privatizzazione e a puntare il dito contro lo smantellamento della sanità pubblica, chiedendo un ulteriore referendum contro la riforma targata Rossi-Saccardi. Come è noto la proposta fu insabbiata con l’approvazione, nel mese di dicembre 2015, di una nuova legge (la 84/2015) che ha richiesto una maratona del Consiglio regionale e il referendum non è mai stato fatto”.

Il quesito chiederà agli elettori di abrogare l’art.34 della legge regione Toscana n. 40/2005 che permetterebbe alle Asl, anche se in via sperimentale, di chiamare senza concorso un privato per svolgere alcuni servizi sanitari.

Infine i Possiamo concludono: “Tentano di indottrinarci sull’efficienza e la bontà della sanità toscana, ma i fatti dicono altro; sin dagli anni ’90 la Toscana ha adottato una politica di riduzione del numero delle ASL, di centralizzazione dei servizi e tagli di strutture sanitarie, provocando un allungamento estenuante delle liste d’attesa e ticket esosi. La riforma Rossi-Saccardi, con l’accorpamento delle Asl regionali, il taglio dei posti letto e del personale, andrà sempre più ad ingrassare il privato e a destrutturare il sistema pubblico. Promuovere il referendum avrà anche il significato di opporsi a questo sistema che lede i diritti dei cittadini. La salute è un diritto di tutti e la sanità deve rimanere pubblica”.


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