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Attualità mercoledì 20 gennaio 2016 ore 17:49

Quel “L’arcidiavolo” di Ettore Scola

Foto di: http://www.ecomuseovaldichiana.org/

Maestro del cinema italiano, Ettore Scola è morto all’età di 84 anni, tra i suoi lavori anche “L’arcidiavolo” girato tra Pienza e Montepulciano



MONTEPULCIANO — "Con Ettore Scola scompare un protagonista del cinema italiano. La cultura e lo spettacolo mondiali perdono un grande maestro che ha raccontato, con acume e sensibilità straordinari, vicende, personaggi e periodi della nostra storia contemporanea"- è stato il ricordo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla notizia della scomparsa del grande regista italiano.

Tra i suoi capolavori “C'eravamo tanti amati' (1974), “Una giornata particolare” (1977) e “La famiglia” (1987), ma ce ne uno che la Valdichiana e la Valdorcia ricordano in modo in particolare: "L’arcidiavolo", liberamente tratto da “Belfagor arcidiavolo” di Machiavelli e girato nel 1966 anche tra Pienza e Montepulciano.

Ettore Scola scelse proprio Piazza Grande come palcoscenico di alcune malefatte diBelfagor, interpretato da Vittorio Gassman, una versione burlesca di Cesare Borgia, inviato da Belzebù per provocare nuovamente la guerra tra la Firenze di Lorenzo de’ Medici e lo Stato Pontificio.

Una novella di Machiavelli presa a pretesto per una farsa moderatamente boccaccesca, dove Satana manda sulla terra l'arcidiavolo Belfagor per attentare alla virtù di Maddalena, la figlia di Lorenzo il Magnifico. Belfagor, aiutato dal demonietto Adramelech, combina un mucchio di diavolerie, ma s'innamora di Maddalena  per lei perderà le corna e l'immortalità.

Piazza Grande fu anche sfondo del rogo nella scena finale, mentre a Pienza, nel palazzo Piccolomini, furono girate le scene in cui Maddalena venne denudata alla finestra.

La pellicola riscosse un buon gradimento di pubblico e una tiepida critica, lo stesso Scola alla vigilia delle riprese disse: “Una favola che, in chiave ironica, spiega come tutte le guerre sono macchinazioni infernali, perché a farle scoppiare c'è sempre qualche diavolo”.

Il giornale La Stampa invece se la sbrigò in poche righe facendo paragoni tra le ambientazioni e il racconto: “Anche in questa nuova farsa rinascimentale e grassoccia, è avvertibile un certo scompenso fra la malìa degli esterni (Firenze, Pienza e Montepulciano) e una qualità di racconto e di dialogo alquanto corriva a effetti goliardici”.

Nel cast, oltre a Vittorio Gassman con cui Scola aveva già lavorato, la collaborazione di un cast internazionale, come il divo hollywoodiano Mickey Rooney e Claudine Auger, la bellissima attrice francese che godeva in quel momento una particolare popolarità in Italia perché era stata Domino in 007 Operazione Tuono. Fra i ruoli minori, un giovanissimo Paolo Bonacelli, Milena Vukotic e Sora Lella alla prima collaborazione con Scola.


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