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Attualità mercoledì 20 luglio 2016 ore 11:56

‘Senza un progetto non si può parlare di fusione’

Il sindaco di Chianciano Andrea Marchetti, tramite la sua pagina facebook, interviene sulla possibile fusione tra i Comuni di Chianciano e Chiusi



CHIANCIANO TERME — “I “piccoli campanili”, come ormai più volte affermato in passato, rappresentano la parte sana di un'Italia che lotta, che sa di potercela fare e che ce la farà. In un momento di recessione economica come quello che stiamo vivendo, gli Enti Locali possono dare un contributo molto importante rispetto a quella che deve essere la risposta della politica ai problemi quotidiani. Da qui l’importanza dell’esistenza, anche nelle piccole comunità, del “municipio”, quale “casa dei cittadini” punto di riferimento per le persone in difficoltà, luogo nel quale si sente la presenza dello Stato, ultimo avamposto in difesa delle istituzioni e dell’identità locale. Piccoli centri dove il sindaco, gli assessori, i consiglieri, sono persone che si “rimboccano le maniche” per il bene della comunità”.

“La promessa di forti incentivi economici – continua il sindaco di Chianciano - non è sufficiente a giustificare una fusione. Tra qualche anno, quando gli incentivi si esauriranno e i nuovi comuni, vasti per territorio, disomogenei, distanti e comunque ancora piccoli in termini di popolazione, dovranno reggersi sulle proprie forze cosa accadrà? La fusione tra Chiusi e Chianciano Terme porterà davvero alla nascita di nuove imprese e alla ripresa del settore turistico? E' accaduto questo nei pochi comuni che ad oggi si sono fusi? Oppure le fragilità e le difficoltà sono rimaste e rimarranno fragilità e difficoltà e la periferia è diventata e diventerà ancora più periferia? Non è che dietro a questa forte spinta alle fusioni c'è la previsione di un ridimensionamento dei servizi non gestiti direttamente dal Comune quali caserma dei carabinieri, plessi scolastici, centri e poliambulatori?”

“La fusione tra campanili, quindi, non può essere trattata come un business: si stravolge la storia e l'anima di generazioni di persone. E' un'operazione che si può fare solo dopo aver costruito un progetto serio di territorio supportato da un largo consenso popolare – il sindaco conclude - Nessuna ripresa economica e sociale è possibile se non si pensa ad un sistema di redistribuzione delle risorse che passi attraverso i territori locali. L'economia Italiana potrà riprendersi solo se il mondo politico e quello finanziario riusciranno a mettere al centro delle loro attenzioni i Comuni, unico volano possibile per una ripresa a breve e per una futura promozione stabile dei territori, delle tipicità, delle imprese, della cultura, del turismo, dell'ambiente”.


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