Covid, Cortona è sicura ma piovono disdette

L'allarme di Confcommercio dopo il cluster familiare già isolato: “Ulteriore danno intollerabile per le imprese”. Il sindaco Meoni: “Nessun focolaio”

CORTONA — Cortona è sicura. Il caso che ha riacceso i riflettori Covid sulla città etrusca è quello di cinque persone non italiane – un nucleo familiare – asintomatiche, risultate positive al virus e già in quarantena e prese in carico dalla Asl. Non solo: tutta la filiera dei possibili contatti è stata verificata con tamponi che hanno dato esito negativo come ripete da giorni il sindaco Luciano Meoni.

Ma la notizia ha fatto il giro del web e dei media destando timori che hanno già provocato effetti negativi. A pagare il prezzo più alto è il settore turistico che fa l'economia di Cortona.

E' Confcommercio Valdichiana a lanciare l'allarme sulle disdette nelle strutture ricettive. “Nessun allarmismo, ma l'informazione deve essere chiara e corretta” avverte Carlo Umberto Salvicchi delegato cortonese dell'associazione dei commercianti che aggiunge: “I casi di ritorno sono circoscritti e controllati, Cortona è sicura. È doveroso informarsi in maniera accurata, altrimenti si rischia di condannare alla fine un intero comparto”.

Della serie: “Informare sì, ma senza creare allarmismi”. Tuttavia l'effetto-allarmismo ha già lasciato il segno: “Purtroppo numerose persone che avevano prenotato in strutture ricettive cortonesi, dopo aver letto di un possibile allarme Covid in città, hanno disdetto le loro prenotazioni. Questo ha generato un ulteriore danno ad un settore già martoriato e che stenta a ripartire. I casi di cui si parla sono circoscritti e sotto controllo. Ad oggi Cortona è una meta sicura come le altre, e le nostre imprese sono preparate ad accogliere turisti nel rispetto di tutte le regole per il contenimento della pandemia. Su questa vicenda è intervenuto anche il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi firmando un’ordinanza ad hoc per cercare di circoscrivere al meglio i casi di ritorno da Covid”.

Salvicchi mette in guardia: “Una cosa è certa: in una città a vocazione turistica come la nostra rischiare di vedere il vuoto nelle strutture ricettive, negozi, bar e ristoranti, sarebbe davvero drammatico. E se le cose continuano così, vanno presi provvedimenti urgenti e sostanziali per sostenere le imprese e l’occupazione che hanno sempre garantito finora”.

Il sindaco Luciano Meoni dal suo profilo Facebook ripete che “a Cortona non ci sono focolai di Covid-19. I casi, per altro "importati" sono circoscritti ad un nucleo familiare. Tutti i tamponi effettuati alle persone che potevano avere avuto contatti sono negativi. È passata più di una settimana, dall'accertamento dei positivi, tra poco dovranno fare il primo tampone che attesta la guarigione, di cosa stiamo parlando? Spero che non sia causa di un "attacco" a Cortona. Il territorio è sicuro. Venite in sicurezza!”.

Pochi casi di persone asintomatiche, isolati e monitorati, non significa che il virus impazza per le vie e le piazze. Lo abbiamo imparato in questi mesi di lockdown e sarebbe non solo ingiusto ma anche scorretto seminare falsi allarmismi proprio nel momento in cui i borghi della Valdichiana stanno tentando di rilanciare un settore economico vitale per ogni comunità.

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