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Attualità venerdì 14 agosto 2015 ore 16:33

Quercia delle Checche un anno dopo

Ad un anno dal crollo della grande branca, il comitato Sos Quercia delle Checche ha organizzato un incontro, per condividere idee e progetti futuri



PIENZA — Il 15 Agosto di un anno fa, crollava la grande branca della Quercia delle Checche, le cause non saranno mai accertate, ma un testimone oculare ha riferito che per almeno un paio di notti, nei giorni precedenti la rottura, erano stati visti sulla pianta gruppi di “scalatori” arrampicati sui rami.

Testimonianza avvalorata anche da fatto che la pianta è stata giudicata sana dal punto di vista fitosanitario anche dal dipartimento regionale, nonostante i suoi 370 anni stimati, e la pressione meccanica costituita dal peso di svariate persone su di un ramo particolarmente esposto in ragione di una crescita a sviluppo molto orizzontale, è stato, senza ombra di dubbio, una concausa fondamentale.

A tutela del grande albero è stato costituito un gruppo Sos Quercia delle Checche che ha svolto tutte le azioni di coordinamento dei primi interventi con Comune, Regione e Forestale ed ha suggerito al Comune di Pienza la costituzione di un Comitato tecnico con il coinvolgimento di uno dei massimi esperti di piante monumentali a livello nazionale e internazionale dott. Daniele Zanzi.

L’opera di tutela ha fatto emergere che la pianta ergeva in area privata e per questo non sottoposta ad alcuna tutela. Il Comune di Pienza, allora, ha attivato la procedura con la Regione per il riconoscimento dello status di Pianta Monumentale e contestualmente ha avviato la trattativa con la proprietà per l’acquisizione dell’area.

A dicembre 2014 la pianta è stata dichiarata dalla Regione Pianta Monumentale, ma lo strumento di salvaguardia prevede poco dal punto di vista della tutela. A tal proposito è stata costituita la prima riunione del comitato tecnico per la salvaguardia, di cui il comitato fa parte.

Da questa riunione è emersa l’opportunità della rifilatura della ferita per evitare attacchi di batteri/funghi esterni, cosa che purtroppo ad oggi non è stata ancora eseguita e della cui cosa siamo estremamente preoccupati; la necessità di un intervento di pacciamatura sulla resede per dare al terreno e all’apparato radicale umidità e ossigenazione. Inoltre è stato possibile l’apposizione di una serie di sostegni, nella forma e nei modi da stabilire, per evitare che soprattutto l’altra grande branca a distribuzione fortemente orizzontale subisse la stessa sorte di quella ormai perduta, cosa che purtroppo ad oggi non è stata ancora eseguita e della cui cosa siamo estremamente preoccupati; lo spostamento della branca recisa sul lato fiume e la conservazione per quanto possibile della memoria dell’evento; la sistemazione dell’area con recinzione tramite staccionata in legno e realizzazione di piccolo parcheggio per la sosta delle auto, che potesse permettere una fruizione attenta e responsabile della pianta, intervento eseguito dal Comune di Pienza nel mese di Maggio 2015.

A un anno di distanza la pianta non è ancora di proprietà pubblica, ma c’è una dichiarazione d’intenti sottoscritta dalla proprietà che si impegna a cedere la pianta e l’area di pertinenza al Comune di Pienza non appena concluse alcune pratiche di successione.

Per l’intero anno il gruppo Sos Quercia delle Checche ha provveduto tramite i propri volontari ad eseguire la costante manutenzione della pianta e dell’area, con taglio periodico dell’erba, pulizia della resede, apposizione di una bacheca che raccoglie decine di messaggi lasciati da coloro che fanno visita alla nostra matriarca. Inoltre il gruppo ha proposto al Comune di Pienza di formalizzare la gestione dell’area da parte del gruppo Sos Quercia delle Checche. Gruppo che di fatto se ne prende cura da un anno.

Per poter continuare tale attività, il gruppo ha istituito un conto per la raccolta fondi degli Amici della Quercia delle Checche con il quale è stato possibile eseguire in totale auto finanziamento, la pacciamatura dell’intera resede, particolarmente indicata ora a seguito delle abbondanti piogge, così da consentire al terreno di trattenere umidità e trasferirla all’apparato radicale superficiale della pianta, per fare fronte a settimane, mesi ancora di grande caldo.

I volontari del gruppo, inoltre, hanno eseguito alcune sedute con parte del tronco caduto, così da rendere l’area più confortevole e oggetto di visite più lente e riflessive.

Il gruppo riferisce che durante le fasi di sistemazione della branca recisa, questa ha mostrato chiari segni di alterazione, come sfaldamento e marciume interno a causa del deperimento fisiologico di un ramo ormai morto.

“Tenendo conto che, come dimostrano numerose foto pubblicate in questi ultimi mesi, molte persone tendevano a salire fin sopra alla parte più alta del ramo morto, abbiamo ritenuto opportuno, per evitare gravi rischi per la pubblica incolumità, accorciare i due rami più lunghi e con l’esito della riduzione realizzare 5 sgabelli da posizionare come sedute” – dice il gruppo.

Per Sabato 22 Agosto, infine, è stata programmata una festa tra i volontari e gli amici della querciona per conoscersi e condividere idee e progetti futuri, tra cui la realizzazione di una importante pubblicazione monografica, con estratto didattico destinato alle scuole elementari e medie inferiori, sulla storia sociale e botanica sulla Quercia delle Checche, con foto, memorie e testi raccolti in questo anno di impegno collettivo per la salvaguardia della nostra straordinaria pianta monumentale.


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