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Attualità martedì 09 agosto 2016 ore 09:30

Il Palio di San Cassiano 2016 a 'Il Campanile'

Foto di: foto e info Tommaso Nutarelli

A vincere la corsa delle rane, grazie al granocchiaio Cristian Pirlea, è stato ‘Il Campanile’, la manifestazione è stata aperta dal corteo storico



SAN CASCIANO BAGNI — A vigilare sul corretto svolgimento della competizione la giuria, composta da Iro Bernardini, Luca Scaramelli che ha vigilato sulla salute delle rane, dalle autorità, il sindaco di San Casciano Paolo Morelli, il sindaco di Cetona Eva Barbanera, il vicesindaco di Pienza Gianfranco Colombini e l’assessore del comune di Sarteano Daniela Nardi.

La manifestazione, che precedente la celebrazione del patrono del paese che cade il 13 agosto, è stata aperta, come ogni anno, dal tradizionale corteo storico in abiti rinascimentali, nel quale ha sfilato l’ambito palio, dipinto quest’anno dall’artista Silvia Noli.

Una tradizione, quella del Palio di San Cassiano, che si rinnova dal 1995, quando l’Associazione Giovanile decise di organizzare le quattro contrade, stabilendo gli Statuti ed i confini. In questo modo veniva fatta rinascere una consuetudine, quella dei giochi popolari, che affondava le proprie radici nei secoli a cavallo tra il 1500 e il 1700. In quest’arco di tempo il borgo di San Casciano vide l’affluenza di numerosi “bagnaioli”, che giungevano per godere dei numerosi benefici delle acque termali. Per allietare gli ospiti durante le stagioni della “bagnatura”, venivano organizzati diversi giochi popolari, antenati di quelli che oggi possiamo godere al Palio di San Cassiano.

Prima della sfida finale, i quattro rioni si sono dati battaglia nei giochi popolari: corsa dei sacchi, pentolaccia, corsa della brocca e palo della Cuccagna, i cui risultati hanno stabilito l’ordine di partenza per quattro contrade in vista della corsa con la rana. Il Gattineto, con il punteggio più alto, ha dominato in tutte le sfide, ma non ha saputo gestire il vantaggio accumulato nel momento clou, consegnando di fatto la vittoria al Campanile, che partiva all’ultimo start con un svantaggio di 18 metri.

Il Palio però non è solo la somma dell’identità di una collettività intera, ma anche il mosaico nel quale sono incastonate le singole vicende delle contrade. Ogni rione ha infatti la propria storia, fatta di usanze, cibi e mestieri, che trovano oggi una perfetta sintesi nei giochi ed è per questo che dopo la Corsa della Ranocchia ogni contrada si è aperta al pubblico, per far letteralmente assaggiare un pezzo della propria tradizione attraverso piatti tipici toscani.

Contenuto realizzato con la collaborazione di di Tommaso Nutarelli


© Riproduzione riservata


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