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Attualità martedì 04 aprile 2017 ore 10:52

La fotografia di Ragazzini in mostra al Ram

Rimarrà aperta fino al 9 luglio, la prima retrospettiva di Enzo Ragazzini dal titolo “realtà e astrazione” all’interno della suggestiva Rocca Manenti



SARTEANO — Dopo aver ospitato lo scorso anno l’esposizione di Yoshie Nishikawa, Sarteano ospita un personaggio che ha sperimentato a 360 gradi le possibilità espressive della fotografia e delle tecniche ad essa connesse e oltre duecento persone presenti alla cerimonia di inaugurazione hanno voluto salutarne la genialità.

La mostra di Enzo Ragazzini, organizzata dal Comune di Sarteano, raccoglie per la prima volta i vari generi espressivi che Ragazzini ha sperimentato nella sua lunga attività grafica e fotografica, rappresenta il secondo grande passo di RaM, Rocca Manenti Art. 

«Sono commosso – ha detto Enzo Ragazzini – perché pur avendo avuto la possibilità di esporre in alcuni dei luoghi più belli del mondo, poter presentare questa mia retrospettiva a Sarteano, nella mia “casa” adottiva e in questo luogo così ‘vocato’ alle arti come Rocca Manenti è sicuramente un momento straordinario e un’emozione del tutto particolare».

La mostra è ospitata nella Rocca Manenti, castello senese del 1480 adibito a spazio espositivo con il nome di RaM, Rocca Manenti Art. Il Castello costituisce un esempio di fortificazione militare senese tra i meglio conservati, posto a metà strada fra Roma e Firenze ed è costituita da 4 piani, 4 stanze per piano, 4 metri per 4 con un’area espositiva che si sviluppa per un totale di 380 metri quadri.

«Rocca Manenti Art sta crescendo come punto di riferimento nazionale per la fotografia e le arti visive italiane – ha sottolineato il Sindaco Francesco Landi -. Quella che era una scommessa prosegue la sua cavalcata con Enzo Ragazzini, una pietra miliare della storia della fotografia italiana. L’obiettivo è chiaro: sviluppare, attraverso questo spazio espositivo unico, un’economia della cultura per il nostro territorio».

Enzo Ragazzini, in Italia, lavora per grandi architetti (Luciano Damiani, Pier Luigi Nervi, Luigi Moretti, Gae Aulenti) e con il suo approccio grafico super tecnico sperimenta nuove soluzioni e anticipa i risultati delle tecniche digitali (mostra di Op-art a Roma nel 1965). Trasferitosi a Londra, lavora un anno intero per due padiglioni dell’Expo di Montreal. Tornato in Italia dopo dieci anni lavora per Olivetti, per Fiat Iveco e porta a termine vari reportage come quello sul Rione Sanità a Napoli nel 1976.

La mostra, con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Siena, Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, Fondazione Musei Senesi e sostenuta da Lions Club Chiusi, Banca Valdichiana, Confesercenti Siena e quattro agenzie immobiliari di Sarteano.


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