Un poliedrico Morandi incanta gli Oscuri

TORRITA DI SIENA — Un figlio d'arte, Marco, cresciuto all'ombra di un famosissimo padre, Gianni, abituato alla familiarità di certi personaggi come Antonioni, Dalla, Mina, Celentano, Pasolini. Forse è proprio questo che ha spinto il giovane figlio d'arte a seguire le orme già tracciate da una famiglia che vive di musica.

Marco Morandi in 'Nel nome del padre (Storia di un figlio di … )' ha portato sul palco degli Oscuri aneddoti, incontri e canzoni con la colonna sonora alcuni brani italiani che hanno fatto la storia della musica, scritti da cantautori conosciuti personalmente da un Marco bambino e diventati nel tempo veri e propri riferimenti artistici per lui, con un'attenzione particolare anche ad alcuni storici pezzi del celebre padre che, a suo modo, ha preso parte allo spettacolo.

Marco Morandi è un interprete poliedrico, innamorato della musica e di tutti quegli artisti che gli hanno trasmesso questo amore, un amore che è venuto fuori anche sul palco del teatro degli Oscuri. Un artista completo capace di passare con disinvoltura non solo dalla chitarra al violino, ma in grado di omaggiare la platea con i successi di Rino Gaetano, Lucio Dalla e Giorgio Gaber.

'Nel nome del padre' non sono mancati i rimandi al padre e infatti Marco ha interpretato se stesso in una esilarante parodia col padre, mettendo in luce tutti quei pro e quei contro che un figlio d'arte può incrociare nella strada della sua vita.

Marco, nello spettacolo, è stato accompagnato da una band di tre elementi Giorgio Amendolara al piano e tastiere, Menotti Minervini al basso e Daniele Formica alla batteria.

---

Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI